Nuovi o riciclati?

Napoli- Il 13 e 14 aprile 2008 ci saranno le elezioni anticipate per eleggere il nuovo Parlamento, dopo la caduta del Governo Prodi ed il successivo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

In questa sezione, cercando di essere obiettivi, si è sempre tentato di non scrivere di politica o, comunque se ciò è potuto accadere, lo si è fatto in buona fede, mai direttamente e, si spera, mai in modo fazioso e con i paraocchi!

In questa sede si tenterà di evidenziare diverse plateali contraddizioni delle maggiori “fazioni” in campo.

La maggior parte dei candidati parla di bipolarismo, ma invece gli schieramenti sono almeno cinque.

A destra c’è un partito che si chiama proprio “la destra”, che è costituito da alcuni ex parlamentari di Alleanza Nazionale già Movimento Sociale Italiano.

Il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, preannunciando addirittura il probabile scioglimento della sua “formazione politica”, è diventato il vice di Silvio Berlusconi in un partito (Popolo delle Libertà ) che annovera, tra gli altri, anche l’imprenditore Giuseppe Ciarrapico, il quale si è dichiarato esplicitamente fascista. Tale partito è alleato con quello dell’Onorevole Alessandra Mussolini, anch’ella ex parlamentare di A.N., nonchè con la Lega Nord di Umberto Bossi; ma l’onorevole Fini, non aveva chiuso con il fascismo? Non era per l’Italia una ed indivisibile, mentre Bossi appena può, parla, più o meno velatamente, di secessione?

Al centro si è candidata l’U.D.C. (Unione di Centro) costituita da ex alleati di Fini e Berlusconi, i cui maggiori esponenti, ostentando principi esplicitamente cattolici come se fossero gli unici appartenenti a detta Fede nella politica italiana, in realtà hanno una vita privata quantomeno discutibile dal punto di vista strettamente Cristiano, mantenendo almeno questo in comune con molti degli ex alleati!

A Sinistra abbiamo il Partito Democratico costituito dalla fusione di ex democristiani (ma non ex cattolici) ed ex comunisti (non ex atei), più Marco Follini nella scorsa legislatura eletto con i voti degli elettori di centro-destra! Detto Partito, inoltre, è alleato con i radicali di Pannella, da sempre anticlericali, antiproibizionisti ed abortisti.

Infine c’è la Sinistra arcobaleno (nelle cui liste figura anche l’indagato Alfonso Pecoraro Scanio), che costituita da Comunisti, Verdi e pochi altri, si definisce alternativa praticamente a tutti!

Allora per chi votare?

Con una legge elettorale che a nessuno piace ma che tutti non hanno saputo o voluto eliminare, che nega all’elettore anche la possibilità di esprimere sulla scheda una propria preferenza, con il “mare” di incoerenze descritto, ognuno dei candidati premier (Santanchè, Berlusconi, Casini, Veltroni e Bertinotti), dovrà sperare di ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato, pena l’assoluta impossibilità a governare.

Con questo quadro un consiglio circa la “destinazione” del voto da esprimere non si può, non si vuole e non si deve dare, perchè il voto è e resta segreto e (almeno quello) ancora libero; ma si deve incoraggiare tutti a non avere “Grilli” per la testa e ad andare a votare: l’astensionismo è indice di lassismo, rassegnazione e debolezza di cui l’Italia, soprattutto adesso, non ha proprio bisogno e che, comunque, farebbe il gioco dei politici i quali potrebbero lavarsi meglio le mani, addossando la colpa di un’eventuale impossibilità e/o incapacità a governare, al numero (magari alto) degli astensionisti.

Nel programma del PD, ad esempio, tra l’altro si legge: “la qualità non potrà mai essere delocalizzata o clonata – si può conseguire solo se la politica si mostra consapevole e si fa compiutamente carico della gravità dei problemi del Paese”. Inoltre, detto programma aggiunge che il ritmo della crescita è tenuto basso dal deficit di legalità , di innovazione e di ricerca: un problema di disuguaglianza, pari opportunità e immobilità sociale. Belle parole, ma la disuguaglianza sociale non è determinata soprattutto da quanto guadagnano i politici rispetto a tutti gli altri italiani?

Si potrebbe obiettare che questa è bassa demagogia e che la classe politica percepisce lo stesso stipendio di un Magistrato di Cassazione, dimenticando, però, che quest’ultimo svolge una professione mentre quella del politico dovrebbe essere una carica, che per questo motivo egli non dovrebbe nemmeno percepire una pensione ed invece, dopo pochissimi anni di “servizio” la percepisce e che, infine, il pericolo di vita e di incolumità fisica che alcuni Magistrati di Cassazione corrono quotidianamente, non deve essere paragonato nemmeno lontanamente a quello (praticamente nullo) che corrono i politici!

Inoltre, relativamente al “deficit di legalità “, vien da chiedersi: gli esponenti del Partito Democratico, hanno memoria tanto corta da non ricordare che hanno fatto parte del governo uscente o comunque della maggioranza che lo ha sostenuto e che a causa loro e delle loro sanatorie, sono aumentati gli extra comunitari entrati in Italia clandestinamente e che l’indulto relativo a quasi tutti i reati, è stato approvato dai due terzi di ciascuna Camera del Parlamento come da Costituzione, ma è stato proposto da uno di loro?

Nel programma del PDL, invece, si legge tra l’altro: “Rilanciare lo sviluppo, Sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il Federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica per il futuro…”

Bel programma, ma peccato che sembra lo stesso del 1994 e 2001 che, soprattutto relativamente al quinquennio 2001-2006, si è poi trasformato in una serie di Leggi ad personam, un condono edilizio ed in una pessima Legge elettorale tutt’ora vigente che non garantisce una vera stabilità di Governo!

Il programma della sinistra Arcobaleno recita tra l’altro: “Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà ; pace, dialogo di civiltà ; valore del lavoro e del sapere, centralità dell’ambiente, della biodiversità e dei diritti degli animali, laicità dello Stato. Procediamo per ordine:

  1. Uguaglianza: la meritocrazia non deve esistere? Chi consegue, ad esempio, quattro lauree, deve continuare a subire soprattutto al sud, umiliazioni di ogni tipo come se avesse solo la licenza della scuola media inferiore? Chi ha solo questo titolo deve godere, con meno sacrifici, degli stessi benefici di chi ha studiato decenni in più?
  2. Giustizia: liberalizzazione delle droghe, tolleranza assoluta circa l’immigrazione clandestina, odio per tutte le divise delle forze dell’ordine e “canonizzazione” eventuale di nuovi Carlo Giuliani?
  3. Libertà : cacciare le basi americane dall’Italia?
  4. Pace: forse gli altri schieramenti politici, desiderano la guerra? Nelle zone calde del mondo, dobbiamo lasciare che vadano a morire solo quelli che ci permettiamo di chiamare alleati?
  5. Dialogo di civiltà : “venite tutti a comandare da noi, siamo pronti ad obbedire”?
  6. Valore del lavoro e del sapere: Come si valorizza il lavoro ed il sapere, mortificando in gli imprenditori e gli insegnanti, trasformando la scuola dell’obbligo nell’obbligo di promozione?
  7. Centralità dell’ambiente: della biodiversità e dei diritti degli animali: Come si incentiva la Cultura ambientalista senza snellire procedure e costi del fotovoltaico e dell’eolico? In uno Stato dove si calpestano i diritti dei disabili, dove la parità tra uomo e donna in molti campi è solo apparente, dove chi esprime principi o idee cattolici quasi deve vergognarsi, è giusto considerare i diritti degli animali una priorità ?
  8. Laicità dello Stato: l’eliminazione del Crocifisso dai luoghi pubblici per rispetto delle minoranze? Ospitare il Dalai Lama, ma vietare al Pontefice di parlare in una pubblica università ? Costruire Moschee, ma negare l’otto per mille alla Chiesa Cattolica?

In questo quadro generale votare, paradossalmente, oltre che un sacrosanto diritto è sempre più un dovere; infatti, troppe idee, troppi programmi, troppe persone in questa campagna elettorale sono presentati come nuovi invece sono riciclati per vari motivi ed a vario titolo, ma l’astensionismo certamente non sarebbe un’idea nuova: l’adesione di tutti al voto invece sì!

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