Napoli- Era il 3 Aprile 2007, quando nell’articolo “una nobile decaduta” della presente sezione si cercava di illustrare gli enormi contrasti che caratterizzano Napoli. Oggi, purtroppo, si vuole porre l’accento su una vergogna che, poiché affonda le proprie radici nella notte dei tempi, ora che è divenuta insostenibile, fa ancora più male: la spazzatura ed il suo smaltimento!
Stampa, televisione, cittadini comuni, Magistrati e politici sguazzano nel lassismo più totale, nell’ipocrisia, nella violenza becera non solo fisica e, spesso, anche nell’ignoranza; ma il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania (eccetto Salerno), è una “calamità” molto più grave di quella che vogliono far apparire: altro che “musa ispiratrice” di trasmissioni televisive, servizi giornalistici e riunioni politiche!
Era l’8 Gennaio 2008 quando, svegliandosi dal suo torpore, Romano Prodi (vedi ANSA Della stessa data) annuncia, in conferenza stampa, il programma che il governo intende attuare per affrontare l’emergenza rifiuti in campania.
In questa sede, si desidera evidenziare quanto leggera, distratta ed incompetente sia la classe politica oggi al “potere” in Italia.
Il premier, non solo ha rinnovato piena fiducia al prefetto di Napoli Alessandro Pansa, ma non ha nemmeno messo in discussione il sindaco della stessa città Rosa Russo Jervolino, il presidente della provincia Riccardo Di Palma e, soprattutto, il presidente della regione Campania Antonio Bassolino, il quale resta “legato” alla propria poltrona malgrado abbia a suo carico un procedimento penale pendente. Il capro espiatorio di tutta quella che lo scrittore napoletano Raffaele La Capria chiama lordura, sembra essere, però, l’ultimo commissario straordinario ai rifiuti nominato: Umberto Cimmino, il quale è stato “licenziato senza preavviso”.
Inoltre il nostro coerentissimo Presidente del Consiglio dei Ministri, affermando di voler “arrestare” l’abitudine ai commissariamenti perenni, immediatamente ha provveduto a nominare un altro commissario straordinario per l’emergenza in questione: l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro.
L’integrità morale e la serietà professionale di detta personalità è assolutamente fuori discussione; ma perchè si pretende che questi, il quale dovrà essere affiancato dal generale di divisione Franco Giannini, deve risolvere in soli 120 giorni (questo è il termine imposto dal professore di Bologna) lo scempio creato da altri in almeno 14 anni? Forse per gettare discredito agli occhi dei cittadini anche su questo eccellente servitore della Patria?
Altro punto da analizzare della “dichiarazione di guerra” fatta dal governo, riguarda la gestione dei rifiuti da parte dei Comuni e precisamente: questi enti locali, infatti, hanno 60 giorni per elaborare un piano e altri 60 per realizzarlo, pena, in caso di inadempienza, il commissariamento. Quindi, cari amministratori della Campania e soprattutto del capoluogo di essa, state tranquilli, per ora le vostre poltrone sono salve!!
Inoltre, per fronteggiare “meglio” l’emergenza in esame, arriverà in Campania anche l’esercito. A questo punto si spera che i Campani non dovranno vedere mai per strada soldati privi di compiti di polizia giudiziaria, ma travestiti da operatori ecologici! Quelli veri “nascosti” a vario titolo negli uffici della nettezza urbana, invece?
Tutto ciò, però, accadrà in totale assenza di una seria cultura della raccolta differenziata, più per le lacune delle istituzioni, che per un reale disinteresse dei cittadini!
Questo è il quadro generale; allora, come dar torto al La Capria, che sul corriere della sera dell’8 Gennaio 2008 scriveva: “Io vorrei sapere, ma non so. Io non so perché a Napoli si sia arrivati al punto in cui si è, non so come è potuto avvenire, per quali meccanismi perversi si è potuto arrivare, sotto lo sguardo del sindaco, dei commissari, degli amministratori e dei circa due milioni di abitanti che conta la città, fino al punto in cui si è. Com’è stato possibile? Questa incapacità di sapere, questa nube che confonde le cose, questa mancanza di analisi dei fatti accaduti, è già essa stessa un dato negativo. Perchè se non si sa bene come è potuta avvenire una certa cosa, come si può non farla più accadere?”
Proprio questo ultimo inquietante interrogativo, fa temere che le proposte, le idee, le polemiche e le proteste civili potrebbero rivelarsi inutili, perchè la Campania è la regione delle mille emergenze irrisolte, delle mille promesse, delle mille illusioni, dei mille inganni, delle mille delusioni!