Un esempio da seguire

Napoli- Era il 24 maggio 2012 quando, sono andato a Venezia insieme (e grazie) alla mia dolce moglie.

Essa è una città magica e romantica, ricca di arte, storia e tradizioni che la rendono unica al mondo!

La struttura di Venezia (i cui quartieri sono denominati sestieri) è costituita da 160 canali naturali di acqua marina (nulla a che vedere con la pur bellissima Amsterdam), che, unitamente a strade (calli) abbastanza strette, la rendono completamente impercorribile con i tradizionali mezzi su gomma.

Ciò, ovviamente, significa che tutti i mezzi di trasporto sia pubblico che privato, sono natanti di vario genere. Già questa, a modestissimo avviso dello scrivente, è una bellissima caratteristica.

I mezzi pubblici, però, evidenziano una contraddizione che, già da sola, non fa prendere la lode al capoluogo del Veneto. Essi, infatti, se da un lato sono puntualissimi, dall’altro, non solo hanno un costo del biglietto troppo alto, ma non prevedono nemmeno uno sconto o altra agevolazione per i diversamente abili come avviene, ad esempio, a Napoli.

Proprio i disabili, inoltre, nella città dove è morto Richard Wagner, non hanno vita facile nemmeno sulla terra ferma. I canali di cui sopra, ovviamente, sono attraversabili grazie a dei ponti.

Per accedere (o lasciare) detti ponti, però, non sono state previste salitine (o discesine), ma gradini che, in molti casi, sono veramente numerosi. Inoltre, quanto appena evidenziato, non è l’unico “sopruso” per i disabili.

Essi, infatti, non hanno riduzioni o altre agevolazioni, nemmeno relativamente al biglietto da pagare per visitare, ad esempio, la Chiesa di Santa Maria dell’orto dove riposa Iacopo Robusti detto il tintoretto.

Questa sia pur discutibile abitudine presenta, ad onor del vero, delle lodevoli eccezioni: il campanile della splendida e suggestiva (soprattutto di sera) piazza S. Marco, il sontuoso Palazzo ducale, le prigioni (dette dei piombi) dove fu detenuto Silvio Pellico, la Chiesa di Santa Maria Assunta di Torcello che, sebbene molto più piccola, è decisamente più luminosa dell’immensa e pomposa Basilica di S. Marco.

Altro neo che soprattutto in questo momento storico si fa notare, è l’evasione fiscale che, non si ritiene di esagerare, sembra eccessivamente tollerata; infatti, è bellissimo passeggiare nella città dove, nella Chiesa di S. Geremia, riposa il corpo di Santa Lucia. Una folla poliglotta e multietnica rende piena di vita, a qualsiasi ora, la Serenissima. Negozi e bancarelle mettono in bella mostra maschere di ogni tipo e materiale, souvenires raffiguranti e/o rappresentanti le cose più belle e caratteristiche; ma lo scontrino fiscale… é un emerito sconosciuto nella maggioranza di detti luoghi.

Quello che però lascia basiti, sono i gondolieri. Questi, per far godere una delle cose più belle e romantiche che possano fare due innamorati: una passeggiata in gondola, chiedono e, se non si contratta molto, ottengono qualsiasi somma di denaro; ma, anche in questo caso, lo scontrino fiscale… Non esiste!!!

Da visitare, inoltre, è sicuramente Burano: colorata e tranquilla isola, nota per la lavorazione di pizzi e merletti, la quale, a sommesso avviso di chi scrive, è più bella della pur interessante Murano che, notissima per la lavorazione del vetro,tuttavia appare troppo commerciale e monotematica. Tante altre cose potrebbero essere scritte sulla ex repubblica marinara in questione, ma ci si ferma qua per non tediare ulteriormente il lettore.

Una domanda sola si desidera fare soprattutto a chi governa l’Italia: perchè per il turismo nelle altre città come Napoli non si fa quasi nulla e non si considera Venezia un esempio da seguire almeno in parte?

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