Banalità necessarie

Di Roberto Castaldo, webmaster di questo sito – 19-04-2010

Questo articolo è stato già pubblicato il 13 aprile 2010 sul blog “Web 2.0 – Tanto rumore per nulla?”, di Roberto Castaldo

Ricordate la strana storia di Google che gridava allo scandalo per essere stata condannata per violazione della privacy (24 febbraio 2010)?

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Un altro schiaffo

Roma- Legislatore, Dottrina, Corte di Cassazione, già da tempo, stanno cercando di spezzare le gambe ai giovani avvocati; ma che adesso bisogna fare i conti anche con la Corte Costituzionale, è francamente troppo! Quanto si intende riportare di seguito, è il massimo della vergogna: la Corte Costituzionale in data 10 marzo 2010 ha pronunciato la seguente sentenza:

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Padre, perdona loro!

Napoli- Era martedì 3 novembre 2009, quando su tuttoscuola.com, a proposito della vergognosa guerra al Crocefisso scatenata dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, si leggeva: “Il commento forse più significativo alla Sentenza sul crocefisso in classe viene dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana ), che dal suo sito esprime “amarezza e non poche perplessità”.

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Il costo dell’amore!

Napoli- Sin dalla nascita del sito, si è sempre posto l’accento non solo sulle varie sfaccettature del diritto, ma anche sui diritti che si calpestano, ignorano e/o si sottovalutano con troppa leggerezza. In questa sede si desidera trattare un argomento inerente al “padre” di tutti i diritti: l’Amore!

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Perdonaci Eluana!

Napoli- Il dramma di Eluana Englaro sta spaccando l’Italia: chi è per la vita sempre ed a tutte le condizioni, è tacciato di bigottismo, di arretratezza mentale, di fascismo; chi già da tempo si batte per l’istituzione dell’eutanasia, invece, è tacciato di insensibilità, anticlericalismo, comunismo!

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Uno stato a sè

Napoli- “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Era il 01.01.48 quando entrava in vigore la Costituzione Italiana, che al primo comma dell’articolo tre, recitava così. Oggi, dopo quasi sessantuno anni, tale articolo è in crisi.

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All’avanguardia del regresso

Napoli- Fino al 1958 in Italia le case di appuntamento erano legali e consistevano in locali autorizzati e registrati, dove le prostitute dovevano sottoporsi a controlli sanitari periodici ed obbligatori. La Legge n° 75 del 20 febbraio 1958 conosciuta come Legge Merlin, non solo istituì l’ineccepibile reato di sfruttamento della prostituzione, ma rese anche illegali tali luoghi.

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